Un disco
unico ed inarrivabile. Un disco che definisce lo stato dell’arte del secondo
gruppo punk per importanza dopo i Sex Pistols. Un disco perfetto che indica la
strada al rock che dovrà venire per tutti gli anni ’80 da poco iniziati.
Sandinista! è un eccitante patchwork che ci racconta la devozione dei Clash per
funk, rhythm’n’blues, rap, folk, reggae, dub, calypso, rockabilly oltre
all’intuizione di lavorare sulle possibilità offerte dallo studio di
registrazione. Opera monumentale pubblicata nel dicembre del 1980 sotto forma
di triplo album, Sandinista! si sviluppa sulla distanza di ben 36 pezzi,
rendendo oltremodo ardua la scelta del vostro affezionato recensore di un brano
cui dare le stimmate di più rappresentativo. Alla fine l’ha spuntata Hitsville
U.K., chiaro riferimento nel titolo al marchio Hitsville U.S.A. con
cui negli anni '60 la Motown di Detroit occupava stabilmente le prime posizioni
di tutte le classifiche di vendita. Non è di meno la musica con quello spleen
tutto zucchero e miele e ritmi ruffiani che avevano fatto la fortuna
dell’etichetta di Berry Gordy. La canzone è squisita e sofisticata: se il testo è un peana che si riferisce all'emergente scena indie inglese, con le varie Creation, Rough Trade e Factory che lanciavano il guanto di sfida alle majors, l'arrangiamento raffinato e scintillante pare uscito da un disco delle Vandellas o delle Supremes. Un'introduzione con un hammond intimista di stampo gospel e poi una felice cavalcata sul dorso del basso di Joe Simonon che sostiene le voci di Mike Jones ed Ellen Foley (la sua ragazza del tempo) a sostituire quelle di Diana Ross e Martha Reeves.
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